Maria Callas

Maria Callas

10 Maggio 2022 6 Di Camilla

La biografia di Maria Callas, un’opera d’arte in 7 atti.

Sophia Cecilia Anna Maria Kalogeropoulos viene concepita in Grecia e nasce a New York il 3 dicembre 1923, in un momento di grande prosperità economica e di creaione di nuove industrie (quella della radio, del cinema, delle automobili, della chimica), dopo la grande crisi della prima guerra mondiale. Di lì a pochi anni Maria avrebbe vissuto la grande depressione del 1929. Vivrà a 14 anni la guerra in Grecia e di nuovo la povertà e, trasferitasi in Italia all’età di 23 anni per affermarsi nel mondo della lirica, negli anni ’50-’60, conoscerà il boom economico e la dolce vita, il tempo dei divi, e a New York gli anni famelici di modelli e di uomini vincenti. Morirà a Parigi in solitudine il 16 settembre 1977, all’età di 53 anni e 9 mesi.

Questa brevissima sintesi mostra come Maria Callas sia vissuta in un alternarsi di momenti di vita di grande luce e profonde ombre, di riflettori accesi e improvvisamente spenti e in questo ritmo mai si è fermata guidata dall’ambiziosa volontà di portare al pubblico la verità delle eroine che interpretava, verità che lei riconosceva essere presente nella sua vita.

La sua vita, letta alla luce delle leggi biografiche, si presenta come un’opera d’arte in 7 atti che ha inizio con il rifiuto della madre Evangelia di accoglierla nell’amore.

La mancanza di amore sarà il tema che caratterizzerà la sua vita e sarà lo stimolo che porterà Maria a mettersi al servizio dell’arte con forza e volontà come forma di riscatto personale.

Il talento è stato la sua benedizione per incarnarsi e allo stesso tempo la sua condanna, nel momento in cui ha lasciato che parlassero le sue eroine e non il suo Io.

Ciò che Maria Callas ci ha lasciato è la sua arte, la sua devozione e serietà per lo studio della lirica e un nuovo spazio di interpretazione mai permesso prima sulle scene.

I Atto – Orientarsi nel mondo (nascita-14 anni)

Maria nasce a New York il 2 dicembre 1923. È la terza figlia, dopo la sorella Iakinthi e il fratello Vasili che muore all’età di 3 anni. Poco dopo la morte del fratello, Maria è concepita in Grecia. I suoi genitori sono Geōrgios Kalogeropoulos, di estrazione modesta e poco ambizioso, ed Evangelia Dimitriadou, di famiglia benestante di tradizioni militari, appassionata di recitazione e bramosa di successo.

A 4 anni Maria si accorge della sua voce e inizia ad allenarla ascoltando e imitando il gorgheggio degli uccelli. Approfitta delle lezioni di piano e canto che prende la sorella per cominciare anche lei di sua iniziativa e da sola a studiare canto di nascosto dalla madre. La madre con il tempo si accorge del suo talento e permette a Maria di dedicarsi allo studio, sperando di poterne ricavare un beneficio economico. 

Maria vive la sua prima adolescenza a New York dedicandosi al canto e dimenticando il gioco e i divertimenti. Ha modo di respirare il sogno americano del riscatto personale e decide di mettere alla prova il suo talento, di dimostrare che lei valeva e poteva farcela.

II Atto – Volontà e dedizione al servizio dell’arte (14-21 anni)

Voglio il meglio da tutto!

Voglio la mia arte prima e meglio di tutte”. Maria Callas

Nel febbraio del 1937 la madre si separa dal marito e, insieme a Maria che non ha ancora 14 anni, torna in Grecia ad Atene. Grazie a uno zio materno, che riconosce nella nipote un talento canoro, Maria entra al conservatorio di Atene. Qui conosce Maria Trivella che le insegna il canto, la lingua francese e la incita a trovare dentro di sé il motivo al canto, per superare il bisogno di assecondare le velleità materne. 

L’incontro che l’avvierà alla carriera nella lirica tuttavia è con Helvira de Hidalgo, soprano spagnolo di fama internazionale che conosce Maria in occasione di un’audizione, se ne innamora e le offre le sue lezioni gratuitamente. È il 1939 e Maria ha 15 anni. Di lei dirà “Era una vera e propria cascata di suoni non completamente controllati; ma ho sentito la gioia che avrei provato nel lavorare un simile metallo, nello svelare a colei che, ignara, possedeva tali risorse drammatiche”. 

La forza drammatica che Helvira sente vibrare in Maria la immagina da subito al servizio di eroine 

dimenticate, come Medea e Norma.

Helvira offre a Maria esercizi sempre più complessi e Maria non rifiuta mai di eseguirli. Così come accetta di recitare qualsiasi parte di qualsiasi opera, e ogni volta oltre al canto lavora con grande impegno e dedizione alla recitazione. Oltre ai testi del libretto, è interessata a conoscere tutta l’opera e approfondisce il personaggio che deve interpretare, perché la sua intenzione è quella di incarnarlo nel corpo e nell’anima. Mette il suo canto al servizio del testo e la personalità al servizio dell’eroina che interpreta.

Il 4 luglio 1941, a 17 anni e mezzo, debutta come protagonista in Tosca di Giacomo Puccini all’Opera di Atene ed è grazie a Tosca che vive l’amore che non conosceva. Attingendo a sé stessa, ai suoi sentimenti, Maria fa esplodere l’interpretazione e Tosca prende vita. Interpreterà questo ruolo 33 volte nella sua carriera e ogni volta si dirà che “Maria Callas è Tosca”.

III Atto – Conoscere e farsi conoscere al mondo (21-28 anni)

Dopo la liberazione della Grecia dalla guerra, Maria vive un momento artistico oscuro perché accusata di tradimento. Il 3 agosto 1945 tiene l’ultimo concerto ad Atene e, nonostante Helvira le consigli di andare in Italia, Maria decide di raggiungere il padre a New York. A 22 anni Maria decide da sola del proprio destino e dopo il lungo viaggio ritrova suo padre che, dopo 10 anni, la aspetta al molo desideroso di rivederla. Maria è ora una grande donna, alta 1,73 cm e di 95 kili.

In quel Paese in cui tutto era possibile, Maria inizia a cercare il suo posto e lo cerca al Metropolitan Opera. Riceve inaspettata la proposta di esibirsi al Metropolitan per interpretare Madama Butterfly ma, dando prova di grande professionalità, rinuncia. A causa della sua mole, non si sente adatta a interpretare la giovane e delicata Butterfly. Maria non avrebbe mai tradito il rispetto delle opere, gli autori e la credibilità delle interpretazioni per la propria ambizione. L’onestà artistica era una delle sue grandi qualità, anche se in futuro la interpreterà come capriccio.

Grazie all’incontro del cantante lirico italiano Nicola Rossi Lemeni, decide di andare a Verona. A 23 anni Maria attraversa di nuovo l’Oceano, sola e senza soldi. 

La sera stessa del suo arrivo conosce Giovanni Battista Meneghini, un industriale sulla cinquantina appassionato di lirica, che si interessa a lei e al suo talento e le propone di accollarsi tutte le sue spese per 6 mesi, in modo da aiutarla a intraprendere la carriera. 

Maria si affida a questo amore paterno e lo fa in modo assoluto e senza riserve o compromessi (sposerà Meneghini a 25 anni).

Il 2 agosto 1947 Maria interpreta Gioconda, opera di Amilcare Ponchielli all’Arena di Verona. Non si fa intimorire dai venticinquemila spettatori che la ascoltano e ricopre brillantemente il suo ruolo nelle 5 recite. Le critiche sono buone ma non celebrative, perché la sua voce è imperfetta, ricca di stridori, incrinature e la sua interpretazione fortemente drammatica.

La celebrazione avviene alla Fenice di Venezia dove Maria il 30 dicembre 1947 debutta con Tristano e Isotta di Wagner, partitura che imparò in soli 2 giorni, dando prova di una volontà straordinaria e di una grande memoria. Meravigliata dal grande successo la Direzione della Fenice le propone di interpretare la terribile Turandot di Puccini.  

Molto velocemente Giovanni Battista Meneghini si accorge che Maria è una fonte di fortuna e diventa il suo impresario. Avvia il “mercato Callas”, chiedendo compensi sempre più alti per le sue esibizioni perché vuole che Maria diventi la cantante più pagata al mondo e nel tempo ci riuscirà. 

Il 30 novembre 1948 a Firenze Maria, a quasi 25 anni, va in scena con Norma e vive l’illusione dell’amore. Il successo che riceve nutre la sua brama ma le chiede fatica e sforzo e in nome di un ennesimo sacrificio accetta nuovi incarichi molto impegnativi. 

Nel 1949 Maria conquista l’Argentina e nei primi mesi del 1950 lavora in modo esagerato recitando nei teatri dell’Opera di Venezia, Brescia, Napoli, Roma. Arriva alla Scala grazie alla sostituzione di Renata Tebaldi, colei che diventerà la sua più grande rivale. È un teatro che va amato e venerato e invece Maria, che ha quasi 27 anni, sembra sfidarlo e ne esce dallo spettacolo con molte critiche. 

IV Atto – Conquistare i teatri e diventare la Divina (28-35 anni)

Che mai osi straniero! Cosa umana non sono!

Sono la figlia del Cielo libera e pura.

Tu stringi il mio freddo velo ma l’anima è lassù!

Turandot, atto III

Il 27 gennaio 1951 Maria ha da poco compiuto 27 anni e debutta con la Traviata di Giuseppe Verdi a Firenze. Quell’anno canta il ruolo di Violetta per 15 volte e per 63 in tutto il mondo nel corso della sua carriera. Con la Traviata in repertorio, insieme a Tosca, Norma e Aida, Maria vola in America latina dove oltre a divina diventa diva. Il suo seguito si arricchisce di giornalisti e fotografi pronti a cogliere i gesti della Diva. Avrà molti successi ma inizia anche a rifiutare incarichi. Inizia ad annullare qualche recita per stanchezza ma le cancellazioni vengono considerate dalla critica capricci di una Diva. 

Dopo anni di prestazioni estenuanti, il talento e la volontà non riescono più a farle mantenere il dominio delle corde vocali. Maria cerca di compensare i problemi di voce studiando con ancora maggior impegno i libretti per conoscere ogni dettaglio delle sue eroine, così da valorizzare ancora di più l’interpretazione. La crisi del talento vocale apre a Maria le porte dell’interpretazione, che si rivelerà essere il suo dono alla lirica. 

Nella stagione lirica del 1953, a 30 anni, alla Scala, Maria sceglie di interpretare Medea, la tragedia di Euripide, per portare al pubblico anche il suo dolore. Si è resa conto che la sua vita è finzione, e non ha saputo assecondare il desiderio di avere figli, perché ha dato spazio solo alla carriera. Pretende che la regia venga assegnata al giovane direttore americano Leonard Bernstein, che non conosceva l’opera ma che aveva dato prova di talento e innovazione.

Con una straordinaria interpretazione della violenza matricida di Medea, strappa in modo definitivo il trono della Scala a Renata Tebaldi, che si ritira in silenzio. L’uscita gentile di Renata celebrò ancora di più la nomea della Callas, spietata e crudele.

Tra il 1953 e il 1954 Maria decide di perfezionare il suo trionfo, ridando vita al suo corpo. Si impone di dimagrire e in 2 anni riesce a perdere 30 chili, grazie a una dieta a base solo di carne e verdura che le cambia il metabolismo. Il nuovo corpo rende Maria bella e affascinante e le dà la forza di lasciar andare ruoli della giovinezza che non le appartengono più, come Aida e Nabucco, per dedicarsi invece a studiare ancora più in profondità quei ruoli con cui sente una forte sintonia: Norma, Violetta, Tosca, Lucia, Medea.

Il 28 maggio 1955 Maria Callas interpreta una straordinaria Violetta, mostrando audacia e bellezza senza ritegno: al suo fianco il regista Luchino Visconti, voluto da Maria per il suo anticonformismo e originale talento artistico. 

Nel 1956 Maria conquista il Metropolitan di New York, ed entra a pieno titolo, a 33 anni, nel mondo dei divi, degli scandali, dei pettegolezzi da prima pagina. 

Il ritmo febbrile, il pesante calendario dei concerti e i disturbi dovuti alla pressione bassa riducono Maria allo stremo delle forze.  Il 2 gennaio 1958 Maria è all’Opera di Roma per cantare Norma davanti al Presidente della Repubblica, Giovanni Ronchi, ma sarà costretta ad annullare lo spettacolo dopo un’ora. La stampa le urla contro, la insulta e la Prefettura la punisce, proibendole l’accesso al teatro per oltraggio al Presidente. Questo episodio procura una ferita nella vita di Maria che le rimarrà sempre impressa per il resto della vita. Dopo anni Maria dirà “Il pubblico sa essere crudele. Ti accetta solo quando sei grande. Non ha pietà se non stai bene, e non perdona né dimentica i tuoi fallimenti”.

Inizia una fase discendente della carriera, caratterizzata da un pubblico che arriverà a disprezzare Maria con atteggiamenti offensivi e oltraggiosi. 

Il 3 dicembre 1958 compie 35 anni e, qualche giorno dopo, debutta all’Opéra di Parigi per un concerto di beneficienza in favore della Legione d’Onore. Interpreta e canta alla perfezione Casta Diva da Norma.

V Atto – Divina, Diva e finalmente Donna (35-42 anni)

Flora, amici, la notte che resta

D’altre gioie qui fate brillar …

Fra le tazze è più viva la festa

Violetta, La Traviata, Atto I

 A Venezia, nel mese di maggio del 1959, in occasione di una serata mondana, conosce il grande greco, Aristotele Onassis, un armatore che veniva dal nulla, insaziabile di successo, celebrità e soldi. 

La vicinanza diurna e notturna con Onassis crea una distanza con Meneghini, da cui divorzia all’età di quasi 36 anni.

Maria inizia a rincorrere Aristotele, a studiare meno, a cancellare concerti e apparizioni e coltiva dentro di lei la speranza di potersi sposare con Onassis.

La Callas a poco a poco si dedica a una nuova esistenza libera da prove faticose, esercizi vocali giornalieri, dal terribile panico del palcoscenico, dal giudizio tagliente dei critici. Ora si sente donna, e amata per sé stessa e non per il suo talento.

Il 30 marzo 1960 Maria dà alla luce Omero. Onassis non è presente e non riconoscerà il figlio. Maria ha 37 anni ed è madre per poche ore, perché il bambino muore poco dopo la nascita per insufficienza respiratoria.

Maria inizia a intravvedere il crepuscolo degli dei sia sul palco che nella relazione con Onassis.

“Questa nota la sbaglierò tutte le sere, perché è così che si canta quando si muore!”, dice Maria Callas alla finale della Traviata del 1962 e, a quasi 39 anni, fa la sua ultima apparizione alla Scala. Il 5 luglio 1965, poco lontana dai 42 anni, Maria dà l’addio all’opera lirica.

 VI Atto – La ricerca di una nuova direzione (42-49 anni)

Vissi d’arte, vissi d’amore,

non feci mai male ad anima viva!” Tosca 

 Dopo essersi ritirata dall’opera lirica, Maria si trasferisce a Parigi e si ritira dalla vita mondana. Progetta nuovi concerti, ne parla con gli amici, ma non realizza nulla perché ha troppa paura che la voce la abbandoni.

Nel 1969, a 46 anni, conosce Pier Paolo Pasolini, che la vuole nel ruolo di Medea nel suo nuovo film. Non le chiede di cantare ma di mettere al servizio di Medea la sua bellezza classica e la sua recitazione drammatica. Pasolini dice che Maria è l’unica donna che può recitare Medea “in un certo senso è la più moderna delle donne, ma dentro di lei vive una donna antica, strana, misteriosa, magica, con terribili conflitti interiori”. All’uscita del film Maria è criticata da taluni ma ammirata da altri per la sua capacità e coraggio di rinnovarsi.

Chiusa nei ricordi del passato, in Maria nasce il desiderio di trasmettere il suo sapere, di svelare il suo linguaggio vocale e, tra il 1971 e il 1972, a 48 anni, tiene due cicli di lezioni alla Juilliard School di New York. Ispirata dalla sua insegnante Elvira, imposta l’insegnamento con molta serietà e rigore. Non vuole fotografie e nemmeno applausi e prega i suoi allievi di onorare, amare e rispettare il canto, il suo unico figlio.

VII Atto – Rassegnarsi al passato (49-54 anni)

“Ho avuto il privilegio di conoscere un destino straordinario. Sono una creatura del fato, il quale si è impossessato di me e ha tracciato la mia strada. Non mi appartengo ma sono il testimone esterno della mia stessa vita.” (Maria Callas 1970)

Tra il ’73 e il ’74, Maria ha 50 anni,parte con il tenore Giuseppe Di Stefano per una tournée internazionale che sarà di grande successo. In realtà la voce di Maria non esiste più, ma il pubblico applaude il ricordo di lei magnifica, magica, divinamente bella.

Finita la tournée si allontana dal mondo dell’opera e perde molti amici.

A 53 anni inizia a trascurare anche il suo aspetto fisico, si disinteressa dei suoi meravigliosi abiti e dei preziosi gioielli. Si sente abbandonata dalle persone a lei più care (a marzo del 1975 muore Aristotele Onassis, nel novembre del 1975 Pasolini viene assassinato, nel marzo del 1976 muore Visconti) e a un giornalista che la vorrebbe a una conferenza sulla sua carriera al Covent Garden Maria risponde: “Tutto quello che si vuole sapere di me è nella musica. La Callas è morta”.

Maria Callas, la più famosa cantante del mondo, si ritrova sola nel suo magnifico appartamento a Parigi e vive nel silenzio fino al 16 settembre 1977, giorno in cui la sua vita si interrompe all’improvviso per un collasso cardiocircolatorio. Maria avrebbe compiuto a dicembre 54 anni.

Nel 1979 le ceneri vengono disperse nel Mar Egeo dal Ministro della cultura greco, per onorare le sue origini che tanto l’avevano ispirata. 

a cura di Manola Sgarbi

BIBLIOGRAFIA

David Lelait-Helo, Maria Callas

Renzo Allegri, Maria Callas Lettere d’amore

Nicholas Gage, Fuoco greco

Gina Guandalini, Maria Callas, l’interprete, la storia

Luciano Alberti, Maria Callas: divina, appassionata e tragica, incantò il mondo con la sua voce  

Attila Csampai, Callas