Il tirocinio seminariale di gruppo: la testimonianza di Alessandra

7 Ottobre 2020 Off Di Amelie

Ho svolto insieme ad una mia compagna di formazione il tirocinio seminariale di gruppo, con quattro persone di età compresa tra i 38 e i 63 anni, tutte donne. Il seminario si è svolto in 9 incontri con cadenza quindicinale e per la durata di tre ore ciascuno. All’interno di ogni incontro una prima parte era destinata alla presentazione di un tema conoscitivo, una seconda ad un’esperienza artistica individuale o a coppie ed un terzo ad un momento di condivisione e retrospettiva di quanto sperimentato assieme.

Durante l’intero seminario abbiamo accompagnato la presentazione dei settenni, con diversi temi legati alla biografia. A muoverci vi era l’anelito a far sperimentare la possibilità di guardare agli eventi della vita con maggior consapevolezza. In particolare abbiamo scelto di mettere al centro del nostro lavoro il tema dell’incontro, quindi ad esso facevamo sempre riferimento come prospettiva da cui guardare ai fatti della vita.

Abbiamo condiviso come i legami di amicizia, quelli familiari, quelli con i nostri insegnanti di un tempo, quelli con i colleghi di lavoro sono elementi fondanti del nostro destino. Riguardandoli attraverso la caratterizzazione delle persone e degli eventi, abbiamo osservato con meraviglia la funzione dell’altro nella nostra vita.

In particolare poter osservare con sguardo benevolente noi stessi e gli altri negli incontri vissuti ci ha dato la possibilità di scoprire che anche quelli che avevamo nel tempo giudicato negativamente hanno avuto un senso costruttivo e fruttuoso per la nostra crescita. 

Abbiamo accompagnato il gruppo nella conoscenza del tema biografico, nell’osservazione con sguardo solare di alcuni episodi della propria vita, nell’esperienza di ciò che può maturare dall’incontro tra individui per sviluppare fiducia nel futuro.

Tutte e quattro le persone, di cui due vicine al nodo lunare (37 anni e 56 anni), sono arrivate portando grandi domande relative ad un momento di cambiamento della loro vita. Durante gli incontri ciascuna si è avvicinata alla possibilità di mettere a fuoco meglio la propria domanda, a trasformarla grazie allo sguardo solare e a trarne una prospettiva più chiara per il futuro.

Come conduttrici del seminario, io e la mia compagna abbiamo fatto la preziosa esperienza del lavorare per trovare un accordo costruttivo rispetto all’immagine iniziale da cui partiva ciascuna per strutturare e far procedere gli incontri. Questo ha comportato una rinuncia da parte di entrambe ma anche la possibilità di far nascere qualcosa di nuovo che individualmente non avremmo pensato.

Ci siamo accorte che a volte sono state necessarie altre rinunce rispetto al progetto ideale e da questo abbiamo imparato a metterci più nella direzione delle persone accompagnate che verso la nostra necessità di essere chiare, complete, ricche di contenuti.

Inoltre ogni incontro ci ha messo di fronte alla necessità di coltivare una capacità di ascolto dell’altra conduttrice per far sì che gli interventi individuali di tutte e due arrivassero alle partecipanti con un fluire armonico e consequenziale.

Abbiamo poi affrontato alcune resistenze interiori rispetto ai lavori proposti o tendenze individuali da arginare, manifestate da alcune di loro. Per esempio, ci siamo rapportate alla difficoltà di una di queste persone di approcciare serenamente il momento artistico, le siamo andate incontro rassicurandola, accompagnandola e favorendola già nel momento in cui pensavamo all’arte per l’incontro successivo. Con un’altra partecipante invece abbiamo sperimentato una tendenza a un’estrema loquacità. Abbiamo quindi esercitato, con rispetto e delicatezza, la possibilità di dialogare con lei, riportandola al tema iniziale e aprendo così la porta agli interventi delle altre persone. Lei stessa ha molto apprezzato questa modalità che non l’ha messa in difficoltà e che, incontro dopo incontro, le ha permesso di entrare in una dimensione di ascolto molto più silenziosa e attenta.

Effettivamente coltivare la fiducia in sé stessi e nell’altro è stato un esercizio di grande importanza formativa, sia per noi due conduttrici, sia per le partecipanti che, anche tra di loro, hanno costruito una relazione positiva e profonda che dura tuttora.

Nella retrospettiva conclusiva è emerso che l’incontro tra noi sei è stato fin dall’inizio caratterizzato da calore, profondità e disponibilità. Le partecipanti hanno detto di aver sperimentato in prima persona la bellezza e il valore dell’incontro umano, quando è caratterizzato da ascolto e rispetto.

Ci sono stati momenti di confidenza in cui i racconti intimi di vita quotidiana si sono intrecciati con i contenuti dello stesso seminario e, a volte, si è creata una consonanza tra ciò che veniva portato da noi e ciò su cui interloquivano loro in modo armonico che facilitava il loro senso di scoperta.

A cura di Alessandra