Il cammino delle immagini del Natale

11 Dicembre 2020 0 Di Amelie

In queste Tredici Notti nel cuore dell’inverno la Terra vive nella massima apparente desolazione, il mondo vegetale è spento, i semi sono sepolti; basta una giornata nuvolosa per avere l’immagine dell’oscurità, del precipitare degli elementi e della morte. A questa condizione di morte della Terra sul piano fisico corrisponde, dal punto di vista spirituale, il suo essere desta, aperta al cosmo. Proprio in quel periodo, da Natale all’Epifania, avviene che le anime umane che vorranno nascere nel nuovo anno si radunino alle porte dell’oriente in vista della coppia di genitori a cui si uniranno. È questo il periodo in cui gli archetipi degli animali avvicinano la Terra e rinnovano nel regno animale le forze della fecondità; è il periodo in cui gli archetipi delle piante dal cosmo tornano a imprimere la loro forza nel regno vegetale. In queste Sante Notti la Terra, apparentemente abbandonata dal Sole fisico, a partire da Natale si apre, si desta, accoglie dentro di sé gli archetipi spirituali degli esseri che sono la sua vita. Se anno dopo anno non potesse rinnovarsi questo mistero cosmico dell’aprirsi al cosmo, perché gli archetipi celesti fecondino ancora una volta i loro semi, i semi andrebbero incontro ad un isterilimento, la Terra non avrebbe vita. È un momento critico, come se la minaccia della morte toccasse tutti gli esseri ma altrettanto intensamente li toccassero forze generatrici di vita. Ma ciò che è più importante, e avviene tramite l’uomo, è l’incontro con lo spirito solare del Cristo.

Giuseppe Leonelli, Il cammino delle immagini del Natale